giovedì, Novembre 14, 2024
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Cecilia Gallerani e Ludovico il Moro

All’inizio degli anni Novanta (XV secolo) si parlava spesso alla corte degli Sforza di Cecilia Gallerani, nata a Milano nel 1473 e spentasi a San Giovanni in Croce (Cremona) nel 1536.

Dopo i primi contatti avvenuti con la famiglia di lei, una famiglia che, a livello amministrativo, era molto legata agli Sforza, Ludovico iniziò a frequentarla nel 1489, la quale era ancora giovanissima, ma di una bellezza straordinaria. In quell’anno non era più dimorante nella casa paterna, ma risiedeva in una abitazione, relativamente piccola, nelle vicinanze della parrocchia del Monastero Nuovo.

Qui studiava con impegno, senza lasciarsi distrarre dalle troppe attenzioni di Ludovico, all’epoca ancora celibe, perché solo nel 1491 sposerà la quindicenne Beatrice d’Este, figlia del duca Ercole d’Este e sorella di quella Isabella d’Este, che venne considerata una delle donne più autorevoli del Rinascimento.

Ma Cecilia veniva sempre più attratta dal duca e va considerato che, malgrado il matrimonio di Ludovico, la Gallerani non interruppe mai le proprie visite al signore di Milano. Tanto che, nel giro di pochi mesi, era ufficialmente presente al Castello Sforzesco.

Curiosamente, la situazione si complicava, tuttavia non per colpa di Ludovico, bensì della sposina che in ogni circostanza, così raccontano le cronache dell’epoca, si mostrava fredda, scostante e addirittura “selvaggetta”. E in attesa che l’unione con Beatrice potesse migliorare, Ludovico non cessò di frequentare la Gallerani, tanto che lei rimase incinta e partorì un bel maschietto nello stesso anno 1491.

Ma Ludovico non poteva continuare a vivere con il piede in due staffe e pretese che Cecilia lasciasse il Castello. Andò a vivere in un bel palazzo milanese (dono del duca) che era stato di proprietà di Pietro dal Verme. Le cronache dell’epoca riferiscono che Beatrice non si mostrò mai gelosa di Cecilia, anzi contenta che certe attenzioni del marito non si riversassero su di lei.

In ogni caso, le donazioni di Ludovico per l’amante non si interruppero, tra cui il ricco feudo di Saronno. Lei sposò nel 1492 il conte Ludovico Carminati, noto come Ludovico Bergamini. Nel frattempo, i rapporti con Beatrice miglioravano sensibilmente e Ludovico provava per lei un profondo e sentito affetto. Ma una sensibile amarezza stava profilandosi per lei. Infatti, lasciata convintamente la Gallerani, Ludovico fini’ poco dopo tra le braccia di Lucrezia Crivelli, una dama di compagnia della moglie.

Ma di che cosa si occupava la Gallerani ormai distante dalla vita del duca ? Diventò un’esperta nello studio del latino e con il plauso del marito ospitò diverti artisti, letterati e poeti, accogliendo persino gli ambasciatori di Venezia. Ebbe altri quattro figli, con il primogenito scomparso nel 1514. Il marito cessò di vivere l’anno seguente.

Cecilia si spense a sessantatré anni e di lei si conserva un magnifico e famoso ritratto, ossia la “Dama con l’ermellino”, opera di Leonardo Da Vinci.

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