giovedì, Novembre 7, 2024
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Il Villaggio Operaio di Crespi d’Adda, Patrimonio UNESCO

Il villaggio è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878…

…Venne completato dal figlio Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio.

Crespi d’Adda rappresenta un esempio eccezionale di città industriale tutt’ora abitato e perfettamente conservata. E’ principalmente per questa ragione che venne inserita, nel 1995, nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. L’abitato, rimasto inalterato nel tempo, ospita ancora oggi una comunità di circa trecento persone, in gran parte discendenti di coloro che vissero nel borgo o lavorarono nella grande fabbrica.

L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali, un tempo a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero.

Il villaggio è costituito da cinquantacinque casette, le case operaie, dalle medesime caratteristiche, a pianta quadrata, due piani fuori terra, collocate equidistanti tra loro, con orti e staccionate tutte uguali collocate in una planimetria ordinata e regolare. Sono suddivise in tre parti, separate da due strade che seguono la direttrice che da nord conduce a sud. Più a ovest sorgono i palazzotti, le prime residenze plurifamiliari di quattro piani, ben presto abbandonate in favore delle più ospitali e salubri casette operaie. Due ville pressoché identiche collocate in posizione rialzata rispetto al villaggio furono assegnate al cappellano e al medico che avrebbero dovuto vegliare sulla salute dell’anima e del corpo dei lavoratori.

Più preziose le quattro villette impiegatizie con balconcini ed elementi decorativi che si aggiungono alle nove ville dirigenziali, monofamiliare, circondate da giardini ricchi di alberi e con una composizione volumetrica articolata per conferire loro un’immagine di prestigio. Si distingue nel borgo, poi, Villa Crespi, edificata in stile neogotico in una posizione soprastante il grande cotonificio. Un vero e proprio castello con torrette, merlature e cuspidi, un ampio giardino, quarantaquattro stanze e tre balconate affacciate sull’atrio centrale quadrato. L’ex Cotonificio Crespi sorge nella parte più a ovest della cittadina. L’ingresso alla fabbrica è segnato da due eleganti palazzine simmetriche dove erano collocati gli uffici della dirigenza, dietro una maestosa ed elegante cancellata inferro. Poi una sequenza ordinata di capannoni contraddistinti sul fronte strada da una decorazione in cotto a otto punte e al centro la ciminiera alta settanta metri.

Dopo essere stato chiuso definitivamente nel 2003, vandalizzato e depredato per un decennio, lo stabilimento è stato acquistato, nel 2013, dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi con l’idea di farne la sede operativa delle proprie aziende nonché un campus dell’innovazione e dell’arte aperto ad altri partners, con museo e zone espositive accessibili al pubblico. Il punto centrale della esperienza di interpretazione e conoscenza del luogo è l’UNESCO VISITOR CENTRE, sito nell’edificio delle Scuole Asilo S.T.I., in corso Alessandro Manzoni 18, in cui è presente oltre alla biglietteria e il punto informazioni, il nuovo Museo Partecipato, l’Archivio Storico, il Bookshop e le Aule Laboratoriali.

Per informazione e approfondimenti: www.crespidadda.itTel. +39 02 90939988mail:info@crespidadda.itFacebook@crespidaddaInstagram

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