Ci eravamo tempo fa intrattenuti, anche sul nostro giornale, a proposito degli effetti negativi provocati dal cambiamento climatico. Una trentina di anni fa, o forse anche più recentemente, si era ipotizzato che questo argomento, seppur grave, avrebbe catturato la nostra attenzione solo più avanti, in un futuro non meglio datato.
Ma non è così. Si tenga in considerazione che il 2019 rappresenta l’anno più caldo della storia, ma già a partire dal 2001 si verificavano sensibili aumenti delle temperature che già facevano prevedere un innalzamento dei valori termici sul nostro pianeta.
E la concentrazione dei gas serra, da imputarsi principalmente alla combustione di materiali fossili, faceva registrare una preoccupante crescita degli stessi gas, sino a giungere ad una concentrazione pari al 30%, mai verificatasi in precedenza.
La notizia, che risale soltanto a pochi giorni fa, ci scuote sensibilmente e cioè che un ghiacciaio nei pressi di Livigno inizia lentamente a muoversi. Ciò viene evidenziato dalla colorazione marrone delle acque disciolte che scorrono verso il basso, acque che sono state contaminate da fango e detriti vari e che tentano di far muovere il ghiacciaio stesso.
Si tratta dell’aumento della temperatura che sta causando tale fenomeno decisamente amaro e che i tecnici stanno esaminando con giustificata preoccupazione. Qualcuno ha inizialmente accennato che la colpa sarebbe da imputare ad un probabile smottamento.
Si tratta per contro di una consistente erosione che avviene nella parte interna del ghiacciaio, erosione che ha provocato la discesa verso valle di quanto descritto.
Alcuni geologi stanno avviando studi in modo assai attento su questa quasi incredibile anomalia che addirittura potrebbe causare ulteriori effetti indesiderati, specialmente in occasione della prossima primavera, quando l’innalzamento della temperatura farà sciogliere ghiacci frammisti a detriti e a sassi. In ogni caso, tutti confidiamo che il ghiacciaio possa presto arrestare la propria discesa…
