Si narra che a Buscate, oggi in provincia di Milano, ci fosse carenza di legname da ardere nel tardo Medio Evo. Vuoi per un esagerato consumo nel corso dei secoli, vuoi per il ridimensionamento dei boschi locali a causa di un coleottero infestante (come il punteruolo rosso che da alcuni anni va impietosamente all’assalto delle nostre palme).
Ma un contadino più avveduto degli altri si accorse che, mentre stava arando un campo acquistato di recente, spuntarono tra la terra strani pezzi di legno scuro, all’apparenza molto bruciacchiati. Incuriosito ne portò uno a casa, lo gettò nel camino e notò che bruciava alla grande.
Insomma, aveva scoperto casualmente la lignite, un carbon fossile poco pregiato, ma che si sarebbe adattato molto bene non solo per casa sua, ma anche per altri. Decise infatti di ritornare al suo campo in compagnia di un amico. Scavarono più a fondo e riuscirono ad estrarre altro materiale che venne rivenduto assai bene ai compaesani per diversi usi.
L’inverno si stava avvicinando e qualcuno pensò di usare la lignite non solo per riscaldare gli appartamenti, ma anche per tenere al caldo le grandi scorte di fagioli e piselli secchi che la comunità buscatese aveva accumulato come scorta in grandi locali, a seguito di fortunati e ricchi raccolti.
Sino a metà dicembre tutto sembrò funzionare a meraviglia, ma, poco prima di Natale, decine e decine di topi, forse attratti dal tepore delle stanze e certamente soprattutto dai legumi, riuscirono a penetrare nei locali e ad attaccare le scorte.
Un rimedio doveva essere trovato rapidamente a tutti i costi, pena lo “smaltimento” entro breve tempo di fagioli e piselli. E i buscatesi furono in grado di acquistare dai paesi limitrofi decine di gatti che, nell’arco di poco tempo, attaccarono i sorci in modo particolarmente furioso. Essi furono sconfitti, tanto che i pochi superstiti se la diedero velocemente a gambe.
Ma da quell’anno si decise di conservare tutte le scorte di legumi…esclusivamente al freddo.