Vox Imago, il progetto realizzato da Banca Intesa Sanpaolo insieme al Teatro alla Scala, compie venti anni. Si tratta di una iniziativa orientata a stimolare, favorire e diffondere la conoscenza del melodramma, a un pubblico sempre più vasto, in particolare le giovani generazioni. (foto in alto Giulia Alloni)
Il melodramma, tradizione e orgoglio italiano, conosciuto e amato in tutto il mondo, ha quattrocento anni. Pur trasformandosi e sviluppandosi nel tempo, continua a rappresentare il teatro delle passioni che trovano attraverso la musica una loro peculiare espressione.
Il melodramma, oltretutto, è una forma di rappresentazione composita. La parte del leone la fa la musica, naturalmente, ma un ruolo importante è anche quello svolto dall’interpretazione dei cantanti, dalla drammaturgia, dalla scenografia, dal valore poetico del testo. Il melodramma, d’altra parte, ha veicolato nel tempo (ma ancora oggi), oltre al senso della storia e del dramma umano, nei suoi vari aspetti – romantico, tragico, ma anche comico – messaggi sociali, culturali, politici importanti.
Questa nostra risorsa, che è Patrimonio immateriale dell’Unesco, va quindi il più possibile valorizzata e condivisa e Vox Imago, in collaborazione con la Rai, vi contribuisce, realizzando contenuti multimediali e cartacei di grande qualità, in grado di fornire elementi utili alla didattica e alla divulgazione.
Qualche dato. Ad oggi, sono stati pubblicati più di 800 mila volumi e 4,2 milioni di cofanetti con CD, DVD, di cui il 90% distribuito e donato a biblioteche e scuole. In dodici anni, sono stati coinvolti più di 10.000 docenti e 600.000 studenti delle scuole primarie e secondaria superiore.
Gli autori le cui opere hanno trovato spazio fino ad oggi in questa operazione: Gioachino Rossini, Francis Poulenc, Wolfang Amadeus Mozart, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi, Ruggero Leoncavallo, Claudio Monteverdi, Ludwig van Beethoven, Georges Bizet, Richard Strauss, Modest Musorgskij.
A festeggiare i venti anni di Vox Imago il Sovraintendente alla Scala, Dominique Meyer, e il Direttore Centrale Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa San Paolo, Michele Coppola, che hanno sottolineato l’importanza di questo strumento di diffusione e conoscenza del melodramma italiano. E il maestro Riccardo Chailly, che tra l’altro ha ricordato il “Boris Godunov” di Musorgskij, presentato alla Scala nel 2022, in un momento storico difficile con la guerra in corso, e il prossimo lavoro, “La rondine” di Rossini, l’unica opera del compositore toscano in cui la protagonista non muore ma decide di lasciare il proprio uomo.
Ricordiamo che tutte le edizioni della collana sono a disposizione di enti e biblioteche che potranno richiederli gratuitamente, inviando una mail a: editoriamusica@intesasanpaolo.com