venerdì, Novembre 22, 2024
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Milano: dal paese di Musocco al Municipio 8

Presso Villa Scheibler si è svolta sabato 18 novembre la presentazione del libro “Dall’antico Comune di Musocco… al Municipio 8 del Comune di Milano” realizzato da Antonio Barbalinardo che ha svolto un serio e importante lavoro di ricerca storica documentale di uno tra i quartieri più simbolici della città.

In una grande metropoli come Milano, che guarda costantemente al futuro, non è facile potersi fermare a riflettere e osservare il passato per comprendere il cammino percorso e valutarne le prospettive.

L’intervento dell’Autore del libro Palma Antonio Barbalinardo

E’ questo anche un modo per individuare le proprie radici che mettono in risalto le diverse anime della città che nel tempo si sono sviluppate e aggregate.  Sì, perché Milano è un insieme di storie, umane, civili e imprenditoriali che ne caratterizzano le diverse peculiarità.

Il resoconto attento e, in qualche modo, affettuoso, che Barbalinardo ci propone ha proprio lo scopo di scoprire aspetti spesso poco conosciuti o, peggio, dimenticati che riguardano la zona 8 della città, quando Musocco non era un quartiere ma un vero e proprio paese con nemmeno 4000 abitanti nel 1871.

Il nome di Musocco deriverebbe dal termine antico “musa” che significa acquitrino, perché questa nel passato era una zona piena di fiumi e torrenti, dove era molto sviluppata tra i contadini la coltura del gelso per alimentare i bachi per la produzione della seta. Ce lo racconta, insieme ad altri approfondimenti di carattere culturale e artistico, un bel filmato proiettato durante la cerimonia che è possibile rivedere sul sito www.memomi.it

E’ interessante e soprattutto educativo ripercorrere certi avvenimenti del passato, come ad esempio la vittoria socialista del 1914 che sfociò in manifestazioni “antimilitariste”  che portarono Musocco a schierarsi in modo neutrale contro la guerra. Iniziativa che purtroppo risultò velleitaria.

L’intervento in teleconferenza del Presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi

Nel 1923 poi si attua il vero e proprio sviluppo urbanistico e sociale della città di Milano con l’aggregazione dei Corpi Santi (1873) – un comune allargato che comprendeva cascine e borghi agricoli attorno alla città, appena fuori dalle mura spagnole – a quella degli altri 11 comuni limitrofi al centro cittadino, tra cui, appunto, Musocco.

Altri episodi del passato ci ricorda la penna di Barbalinardo. Ci riferiamo ad esempio alle violenze fasciste del 1923 che portarono alla elezione, falsata dalla legge “Acerbo”, del sindaco Mazzucchelli dell’allora comune di Musocco,  personaggio violento che fu capace con le sue squadracce di spargere il terrore nella zona.

E, dopo la Liberazione, episodi e figure di grande spessore come il Sindaco Aniasi che in un intervento del 1968 vedeva (sono le sue parole) “il decentramento comunale come un significato più ampio e politico, di una prima iniziale novità nei complessi rapporti intercorrenti tra società civile e potere politico pubblico”.

Intervento del Vice Presidente del Consiglio Comunale Roberta Osculati

Oggi il tema del decentramento della città è ancora al centro del dibattito, basti pensare, tra gli altri, al contributo significativo di Renzo Piano che, con la sua idea di “rammendo delle periferie”, sostiene che “i progettisti devono ascoltare le potenzialità di un luogo, la voglia di riscatto di una comunità e prospettare un progetto fatto di aggiustamenti, sistemazioni nel tempo”, il tutto attraverso un dialogo continuo con le persone che ne fanno parte.

Il libro presentato a Villa Scheibler con un nutrito parterre di invitati ha consentito di approfondire e sviluppare alcuni temi importanti e il contributo delle persone che ognuno nelle proprie funzioni hanno consentito alle istituzioni della zona di svolgere le loro attività.

Tra i presenti ci fa piacere segnalare il Vice Presidente del Consiglio Comunale Roberta Osculati, che ha sottolineato la necessità di avviare una riflessione verso una autentica integrazione della città con le altre aree omogenee della Milano metropolitana.

Interessante anche l’accenno di Alberto Mattioli, ex vice Presidente della Provincia di Milano, al grande sindaco Giorgio La Pira che nel suo spirito cristiano diceva, tra l’altro, “amate la città come si ama la casa comune destinata a noi e ai nostri figli, custoditene le piazze, i giardini, le strade, le scuole. Fate, soprattutto, di essa lo strumento efficace della vostra vita associata”

Christian Iosa, Presidnete della Fondazione Perini

Significativo anche l’intervento di Antonio Palazzo che ha presentato l’autore del libro, Palma Antonio Barbalinardo, immigrato da Pisticci dal 1977, tecnico di una grande centrale di Cogenerazione dell’Eni, ma appassionato della storia della sua città di adozione per la quale ha scritto diversi saggi, sempre molto apprezzati.

Tra le altre persone presenti all’evento, ci fa piacere segnalare Christian Iosa – figlio di Antonio, ferito dalle BR – Presidente della Fondazione Carlo Perini, Giulia Pelucchi Presidente del Municipio 8 in collegamento a distanza, l‘Assessora municipale Veruska Mandelli, Massimo Astori, Walter Cherubini e Roberto Gariboldi quali oratori. Erano presenti alcuni ex Presidente dell’allora Circoscrizione 8 quali Adriano Giuliani, Claudio Consolini e Simone Zambelli, inoltre  erano presenti l’onorevole Igor Iezzi, già consigliere di Crrcoscrizione 8 e Consigliere comunale, il Consigliere comunale Alessandro Giungi, l’ex Consigliere regionale Enrico Marcora oggi Consigliere comunale, l’ex Consigliere Comunale Fabrizio  De Pasquale e molti Consiglieri dell’ex Zona 20 e Circoscrizione 8.

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