mercoledì, Ottobre 23, 2024
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Lo stile Liberty a Milano

Riassumiamo brevemente alcuni capolavori riguardanti il Liberty milanese iniziando dal palazzo Castiglioni, sito in corso Venezia 47-49, strutturato su tre piani, eretto nel 1903 dall’architetto Giuseppe Sommaruga, allievo di Camillo Boito all’Accademia di Brera, dal quale si staccò per affermare il proprio stile, il Liberty, dei cui si dimostrò un vero e proprio protagonista.

Da via Buonarroti 48, ecco spuntare villa Romeo (oggi sede della Clinica Columbus), costruita tra il 1912 e il 1914. La facciata principale mette in mostra ancora oggi tutti gli elementi decorativi del Sommaruga. Per la decorazione interna ci si avvalse di un esperto ebanista, ossia Eugenio Quarti.

Grande ammirazione venne riservata all’Hotel Trianon, di corso Vittorio Emanuele, demolito purtroppo poco dopo il 1945. Ma la relativa facciata venne salvata e successivamente posta su un edificio di una piazzetta del centro, denominata per l’appunto “Piazza del Liberty”.

Vi sono poi i Magazzini Bonomi del 1907, sempre in corso Vittorio Emanuele, la cui facciata è rimasta intatta. Si notano le caratteristiche trame dei balconi, proprie dello stile Liberty, nonché gli ampi finestroni che sembrano conferire al palazzo una “ventata” supplementare di spaziosità. I portici sono sostenuti da agili colonne in ghisa.

E a questo punto è utile sottolineare come il ferro sia stato ben introdotto nel Liberty. Infatti, non solo è stato utilizzato nei Magazzini Bonomi, ma fa bella mostra di se’ (come ferro battuto) anche sui balconi di casa Ferrario, un elegante edificio che possiamo osservare in via Spadari 3.

Tra gli artefici del ferro battuto si distingueva Alessandro Mazzucotelli, considerato per questo settore vero protagonista dello stile di cui stiamo scrivendo. Per l’Esposizione del 1906 creò il “Cancello dei Gladioli”, opera di spicco oggi esposta presso la Galleria d’arte moderna di Feltre. Il suo nome veniva spesso citato assieme ad architetti di fama come il Sommaruga, già citato, e il Broggi, ottimamente inserito tra le bizzarrie del Liberty.

Concludiamo con la citazione del Diana di Porta Venezia, un complesso di strutture che faceva faville in epoca Liberty, dotato di un albergo con piscina e pure di un teatro. Per i milanesi d’alto bordo, il Diana si rivelava come un’autentica e apprezzata area di svago.

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