L’Esposizione nazionale del 1881 ebbe luogo sulla vasta area oggi occupata dai Giardini Montanelli di porta Venezia. Gli espositori furono oltre settemila con un numero di visitatori pari a un milione e mezzo, cifre che consacrarono Milano come capitale dell’industria italiana. Di tale manifestazione ci rimane un ricordo: l’elegante fontana costruita davanti a palazzo Dugnani, anche oggi presa d’assalto da molti bambini con le loro barchette.
La seconda esposizione, per la verità una mostra, fu inaugurata nel 1891 e nacque con la finalità culturale di documentare le più importanti opere pittoriche italiane. Si tenne presso la Pinacoteca di Brera e si riuscì a mappare i più importanti artisti italiani.
Poi, venne aperta nel 1894 un’esposizione presso il Castello Sforzesco e fu curata dall’Accademia di Brera. Si registrò la visita del re Umberto I e della regina Margherita, i quali si intrattennero a lungo nella sezione dedicata al pittore Giovanni Segantini.
La più importante esposizione, denominata Esposizione internazionale di Milano, si tenne nel 1906. Era di proporzioni assai vaste perché occupava tutta l’area oggi dedicata al parco Sempione nonché l’intera Piazza d’armi. Le due aree erano collegate da una ferrovia elettrica sopraelevata.
Uno dei temi più importanti trattati, fu quello dedicato ai trasporti, prendendo parzialmente spunto dall’inaugurazione del traforo del Sempione (1905). Le nazioni partecipanti furono quaranta, gli espositori 35 mila e i visitatori oltre cinque milioni. Dei molti padiglioni allestiti ne rimane oggi soltanto uno: l’acquario civico di via Legnano, in seguito più volte restaurato.
Ma ecco alcune delle opere che le esposizioni hanno contribuito a far decollare. Ecco anzitutto la prima centrale elettrica milanese, avviata dalla Società Edison nel 1884, in grado di erogare energia a corrente continua. La prima illuminazione, come noto, fu destinata al teatro della Scala. In seguito, negli anni 1886-1887, la luce elettrica irradiava le principali vie del centro città.
Poi, a fine secolo, scattò l’elettrificazione delle tranvie in città. Si pensi che, nel 1899, i tram potevano già disporre di dodici linee che collegavano piazza Duomo con tutte le porte cittadine. L’automobile fu la grande novità di quegli anni grazie anche alla Fiat, mentre la Pirelli iniziò la fabbricazione di pneumatici.
La Galleria e i Portici si arricchirono di negozi sempre più interessanti, mentre nel 1902 Ferdinando Bocconi fondo’ l’università Luigi Bocconi, in memoria del figlio morto nel 1896.
insomma, la nostra Milano, che ai primi del Novecento contava 500 mila abitanti, era pronta ad inserirsi nell’ampio contesto internazionale, grazie anche alla guida di tre esperti sindaci che tracciarono le prime direttrici: Antonio Beretta, in carica dal 1860 al 1867, Giulio Belinzaghi dal 1868 al 1992, Gaetano Negri dal 1885 al 1888.