Questo straordinario architetto (1734 – 1808) non è soltanto l’autore del teatro alla Scala, inaugurato nel 1778 o del Palazzo Reale reso abitabile nello stesso anno, ma viene intensamente impegnato anche dai privati. Infatti, i Belgioioso, diventati principi, lo incaricano di dar vita ad un palazzo di spicco, i Cusani desiderano una nuova villa a Desio, i Borromeo vogliono cambiar volto al loro importante edificio di Cassano d’Adda, eccetera.
Il Piermarini è richiestissimo in tutto il capoluogo lombardo e diventa una sorta di autorità ufficiale che può autorizzare o anche vietare certe costruzioni. Lui diventa ingegnere capo, si fa spesso vivo per dettare normative in seno al piano regolatore cittadino, tutte cariche che gli vengono riconosciute direttamente da Vienna.
Infatti, viene nominato Imperial-regio Architetto, professore di architettura presso Brera, ove avrà la possibilità di inserire quei docenti che riterrà opportuno, addirittura viene incaricato di supervisionare i nuovi progetti edili milanesi. Insomma, diventa giudice e arbitro unico anche per l’estetica da conferire alle nuove costruzioni.
Tra le sue opere, oltre alla già citata Scala e al Palazzo Reale, rifà le facciate dell’Arcivescovado e di Brera, progetta il teatro alla Cannobbiana (ora teatro Lirico), il palazzo Greppi di via Sant’Antonio, oggi adibito a uffici, e ancora altre che sottrarrebbero spazio nel nominarle.
E che dire dell’apertura da lui promossa di via Santa Redegonda, che ha consentito di collegare piazza Duomo con la futura piazza della Scala ? Il centro di Milano assume un aspetto decisamente più moderno. Persino piazza Fontana è abbellita dallo stesso Piermarini quando ancora era sede del Verziere, poi spostato in piazza Santo Stefano.
A proposito di piazza Fontana, l’Architetto disegna persino la fontana, posta ancora oggi al centro della piazza stessa, che è da considerarsi la prima fontana pubblica di Milano. Ci si chiede poi se le costruzioni presenti nel corso di Porta Orientale (oggi corso Venezia), che si richiamano allo stile piermariniano, siano stati edificati dall’Architetto.
Non è così. Infatti sono opere di Felice Soave e di Simone Cantoni, nati nel Canton Ticino, che si adattano alla linea dettata dal maestro, con una netta evoluzione verso il neoclassico.
Per concludere, segnaliamo che i Giardini Pubblici, aperti nel 1786, si trovano sull’area di due monasteri soppressi e cioè il convento delle Carcanine e quello di San Dionigi. Una parte del primo e’ stata lasciata in piedi per poi essere abilmente modificata dal Piermarini.