La vita è un rischio. L’amore è un rischio. Ma non si può fare a meno né della vita né dell’amore. E perciò occorre buttarsi. Avere il coraggio di farlo. Magari ci deve essere qualcuno che ci aiuta nell’impresa. Ma bisogna farlo. Ci si può fare male qualche volta ma solo così si può capire quanto sia bello vivere ed amare.
La storia che la Compagnia della Rancia ci propone, tratta dall’omonimo film di John Carney, premiato per la colonna sonora (Fallung Slowly), è semplice ma toccante. Un ragazzo di Dublino, appassionato di musica ma deluso dal suo insuccesso, è ridotto a vivere con il padre, aggiustando aspirapolvere. L’incontro con una ragazza ceca, dal carattere forte e dolcemente impertinente, gli ridarà la forza per credere nei suoi sogni come musicista e nell’amore per una ragazza che al momento è lontana da lui.
Quindi non una storia, ma più storie che si intrecciano, legate dallo stesso sogno di trovare la felicità e la realizzazione delle proprie aspirazioni. E la musica che riesce a unire con energia e trasporto tutti questi sentimenti. Gli undici componenti della compagnia, che suonano, cantano e recitano, infatti, trasmettono al pubblico l’entusiasmo e l’ottimismo necessario per dare senso a questo messaggio positivo di cui tutti abbiamo bisogno. Ma, lasciatecelo dire, soprattutto i giovani. Che spesso, troppo spesso, rinunciano ai loro sogni.
Una volta nella vita, che resterà al San Babila fino al 4 dicembre, per la regia di Mauro Simone, è uno spettacolo, che qualcuno ha definito “dolorosamente bello e gioiosamente edificante”, sull’amore incondizionato, cioè quello che non si aspetta nulla in cambio. Tutto vero. Ma è anche uno spettacolo che fa uscire dalla sala con qualche grammo di fiducia e speranza in più nella vita e nel futuro. Non è mica poco di questi tempi!
Tutti gli undici protagonisti sono encomiabili in questo impegno, ma occorre sottolineare doverosamente la prova di Luca Gaudiano, vincitore delle Nuove Proposte a Sanremo, e Jessica Lorusso, la ragazza che lo aiuterà a ritrovare se stesso e la sua amata. Per gli altri bravissimi artisti, che se lo meritano davvero, almeno la citazione del loro nome: Baruska: FRANCESCA TAVERNI cajon, percussioni; Papà: MAURIZIO DESINAN chitarra, basso; Direttore di banca: MATTEO VOLPOTTI chitarra, mandolino; Billy: GIULIO BENVENUTI violoncello; Andrej: ANDREA LUTEROTTI banjo, melodica; Reza: MONJA MARRONE pianoforte, chitarra, ukulele, fisarmonica, percussioni; Eamon: NICCOLO’ MINONZIO violino; Ex ragazza: MIRIAM PILLA violino; Svec: ANDREA SALVADE’ fisarmonica, batteria