di Carlo Radollovich
Nel quartiere di Niguarda, dopo i disastri che anche “ilMirino” aveva descritto giorni fa, il Seveso ha fatto ancora parlare di sé. È scattata infatti la seconda soglia d’allarme (la terza avrebbe preannunciato l’imminente pericolo d’esondazione).
Fortunatamente, il maltempo ha concesso una pausa, cosicché non si sono verificati allagamenti, anche se non si può ancora escludere che il fiume, nei prossimi giorni, metta nuovamente in ansia coloro che abitano nelle sue vicinanze.
Certamente, non si può non pensare ai milioni di euro che dovranno essere spesi per poter realizzare, finalmente, quelle opere che trasformeranno il Seveso in un docile corso d’acqua.
E nel frattempo i nostri attenti Vigili del Fuoco dovranno tenere gli occhi bene aperti nel caso si manifestassero…noiose indiscipline provocate da eventuali (speriamo di no) trasgressioni atmosferiche.
D’altro canto, la città sta per ripopolarsi e chi ha ripreso il lavoro, o lo riprenderà presto, farà sin d’ora i debiti scongiuri contro quei fastidiosissimi stop ai consueti percorsi stradali cittadini, provocati dall’acqua.
Ed ecco che un altro fiume, il Lambro, ha destato preoccupazione lungo il suo percorso, comprendente l’intero fronte orientale di Milano. Sono stati infatti allagati due parchi: il ben noto Parco Lambro e quello situato al Monluè, in zona Forlanini. Come sempre, grazie ai monitoraggi della Protezione civile e degli agenti della Polizia locale, si è riusciti a tenere sotto controllo la piena del corso d’acqua. Fortunatamente, i danni sono stati limitati anche perché le perturbazioni provenienti dalla Francia si sono momentaneamente indebolite.
E che dire di questa pazza estate che non si decide a far aumentare le temperature massime in città (da molto tempo, in agosto, non si osservavano i +21°C) e a consentire salutari passeggiate ai giardini ? Un vecchio proverbio milanese recita: “El cald e el fregg, el loff i ha mai mangià” (il freddo e il caldo non sono mai stati mangiati dal lupo). Dobbiamo dunque credere a un ritorno, anche se limitato, del bel tempo estivo sino a metà settembre almeno? Incrociamo le dita e confidiamo nella rinata, buona sorte atmosferica meneghina.