di Carlo Radollovich
Una certa Eusapia Palladino (vedi foto), nata da una povera famiglia pugliese di contadini nel 1854, si trasferì da ragazza a Napoli e qui venne assunta come bambinaia presso una nobile famiglia appassionata di spiritismo. Una sera i componenti di tale famiglia si stavano preparando per effettuare una seduta spiritica quando si accorsero che, per chiudere un più ampio cerchio della ben nota catena, mancava una persona. Chiamarono perciò la bambinaia e qui, in modo del tutto inaspettato, iniziò la “carriera” della Palladino.
Prima d’allora, in famiglia, non era mai accaduto che si assistesse a chiari fenomeni paranormali come oggetti di un certo peso che prendessero il volo, che si sentissero voci e addirittura colpi di pistola. A chi ascriverne il merito? Senza dubbio alla ragazza. Dopo alcuni giorni venne invitato a casa il professor Giovanni Damiani, molto legato al mondo dello spiritismo e in particolare studioso delle capacità dei medium. Egli si accorse ben presto che Eusapia disponeva di poteri eccezionali e si affrettò a descriverli nella rivista “Spiritualist”, con divulgazione che raggiunse celermente tutta Europa.
La ragazza, resasi conto del “tesoro” che la sua persona custodiva, cominciò a frequentare diversi ambienti che iniziavano a credere nelle sue meravigliose proprietà e nel 1895 ebbe occasione di conoscere Ercole Chiaia, noto spiritista che ebbe in seguito la possibilità di assistere a diverse sedute della Palladino.
La donna giunse a Milano nel 1892 e qui riuscì a organizzare una ventina di sedute, a cui parteciparono diversi intellettuali e persino giornalisti. Come sempre, aveva la straordinaria possibilità di spostare oggetti a suo comando, facendo ascoltare ai presenti strane voci, creando pure manifestazioni fluorescenti.
Ercole Chiaia divenne presto impresario di Eusapia e riuscì a combinare per lei un paio di incontri con il celebre criminologo Cesare Lombroso (1835 – 1909), incontri che avvennero prima a Napoli nel 1891 e susseguentemente a Milano nel 1892. Ancora prima di assistere alle sedute, egli fece accuratamente controllare ogni angolo delle stanze nonché gli abiti indossati dalla Palladino, al fine di evitare qualsiasi inganno.
In entrambe le occasioni si verificarono strani suoni di campana, scampanellii, levitazione di tavoli e il solito fenomeno delle voci. Inutile aggiungere che Cesare Lombroso rimase straordinariamente colpito dai poteri della donna e da quel momento, dopo anni di scetticismo in materia, volle studiare approfonditamente sia i fenomeni spiritici sia quelli di natura psichica.
Lasciò scritto nelle sue “Ricerche sui fenomeni ipnotici e spiritici” tutte le conclusioni a cui giunse, sottolineando l’esistenza di attività paranormali. Va notato che la Palladino non venne mai sconfessata da grandi scienziati (vedi Pierre e Marie Curie), tanto meno dal Lombroso.
Anche oggi i fenomeni originati dalla presenza di Eusapia restano inspiegabili. Esistono tuttavia aspetti non completamente chiari. Se lo chiedeva anche lo psichiatra Enrico Morselli (1852 – 1929), confidandosi con lo stesso Lombroso. Alcuni sostengono che certi trucchi furono senz’altro inseriti da parte della Palladino, ma diversi fenomeni da lei attivati, ove fu possibile escludere imbrogli o stratagemmi, restano comunque un mistero.