di Carlo Radollovich
Alle 21,22 (ora italiana) gli astronauti americani Robert Behnken e Doug Hurley, a bordo del nuovissimo razzo SpaceX Falcon 9 e sistemati nella capsula Crew Dragon, hanno lasciato Cape Canaveral per raggiungere la staziona spaziale internazionale in orbita dall’anno 2000.
Dopo nove anni dalla partenza dell’ultimo shuttle, ritenuto non più sicuro e addirittura pericoloso, gli Stati Uniti si rimettono finalmente in gioco dopo aver usufruito, in tutto questo tempo, delle capsule russe Soyuz per poter entrare in orbita, pagando un affitto salatissimo.
Il razzo SpaceX, impostato secondo una tecnologia avanzatissima, è stato costruito nei laboratori di Elon Musk, il giovane imprenditore e inventore sudafricano, nato nel 1971, nel frattempo naturalizzato statunitense e diventato amministratore delegato della Space Exploration Technologie Corporation, per l’appunto la SpaceX, denominazione che è stata utilizzata per “battezzare” il razzo già prontissimo per la partenza.
Al lancio ha presenziato anche Donald Trump, da un lato ben deciso a rimettere in campo la supremazia americana nel settore aerospaziale, dall’altro per mettersi ancora una volta in evidenza in vista delle elezioni presidenziali di novembre.
Ma esiste soprattutto un’importante novità italiana che caratterizza questo lancio: la capsula Crew Dragon è stata ideata e disegnata dall’ingegnere Andrea Avaldi, Principal structural engineer di questo straordinario veicolo, dotato delle più moderne attrezzature meccaniche ed elettroniche.
Per la verità, Andrea Avaldi aveva già compiuto importanti passi tra le invenzioni, tra cui la creazione del magico e avveniristico scafo appartenente a Luna Rossa e ad altre importanti imbarcazioni.
Ma da qualche tempo sognava qualcosa che travalicasse il mondo dell’acqua per avventurarsi in un settore ancora più ambito: quello appartenente allo spazio. Inviava infatti il proprio curriculum all’azienda SpaceX e, poco dopo, veniva sorprendentemente convocato a Los Angeles per discutere la realizzazione di una capsula spaziale del tutto nuova.
Se come tutti ci attendiamo, la Crew Dragon supererà brillantemente il difficoltoso collaudo, certamente non privo di rischi, l’ancora giovane Andrea Avaldi (55anni) entrerà di diritto e con pieno merito nella storia spaziale internazionale.