di Carlo Radollovich
Situato in via Francesco Sforza 28, l’Ospedale Maggiore (successivamente Ca’ Granda) risulta tra i più antichi nosocomi milanesi, essendo stato fondato nel 1456 da Francesco Sforza.
Il duca di Milano, poco dopo essere entrato vittorioso alla testa delle sue truppe nella nostra città nell’anno 1450 (era per l’esattezza il 25 marzo, giorno dell’Annunciata), fece voto alla Madonna di procedere alla costruzione dello “Spedale della Nunciata”, originariamente noto come ospedale degli ammalati poveri, in precedenza ospitati senza precise regole presso diversi ospizi di Milano.
Per la verità, al di là della fede che contraddistingueva il duca, egli volle allo stesso tempo accattivarsi il favore della popolazione, da molti anni strettamente legata ai Visconti.
L’edificio, ideato dal Filarete, rispecchiava il noto gusto del Rinascimento lombardo: linee assai nitide con una delicata ricchezza decorativa. Nel XVII secolo venne eretto un ampio cortile centrale, di forma quadrata, mentre su un lato dello stesso cortile appariva la chiesa dell’Annunciata. L’ala più recente dell’ospedale venne realizzata nel corso del XVIII secolo, ma i lavori vennero completati solo nel 1805.
La funzione ospedaliera venne regolarmente esercitata qui sino al 1939, anno in cui tutti i degenti vennero trasferiti nella nuova sede di Niguarda. Purtroppo il vecchio ospedale fu gravemente danneggiato durante i bombardamenti dell’agosto 1943, mentre l’Ateneo, dopo lunghi e complessi restauri, fissò qui la propria sede solo nel 1958.
Dopo la breve storia tracciata sul vecchio nosocomio, ecco una meravigliosa “sorpresa” che si può osservare all’ingresso degli uffici direzionali dell’Ospedale stesso: in una grande teca è conservato lo stendardo, emblema dell’Ospedale Maggiore (vedi foto). Il manufatto era stato ideato nel 1935 dall’architetto Giò Ponti e rappresenta uno dei pezzi più pregiati delle raccolte qui riunite. Si tratta di un autentico capolavoro. Sul lato anteriore è raffigurata l’Annunciazione, mentre sul retro è presente una colomba circondata dalle insegne araldiche appartenenti ai principali benefattori.
Da sottolineare la bellezza di raffinatissimi ricami in oro e argento su seta, mentre le parti metalliche e quelle di gioielleria evidenziano un inconsueto splendore. A proposito della gioielleria, si osservano qui pietre preziose tra cui rubini, topazi, granati, perle di fiume e cristalli di rocca. La preziosa insegna venne inaugurata in Duomo, sempre nel 1935, dal cardinale Ildefonso Schuster.