di Carlo Radollovich
Le numerose segnalazioni relative a scosse più o meno intense (si parla di almeno centoventi casi di vibrazioni causate dal passaggio dei treni del metrò), sono giunte a Palazzo Marino con tanto di dettagliate descrizioni.
Le zone in cui sono state avvertite sono sei e precisamente: via Carducci (nella foto uno dei palazzi soggetti a scosse), via Boccaccio, via Guido d’Arezzo, via Pacini, viale Doria e via Orti (Pero).
Le lamentele raccolte si riferiscono a disturbi durante il sonno, oltre ai disagi provocati da tremori ai muri degli appartamenti, e riguardano le linee M1 e M2.
Il Politecnico è da giorni al lavoro unitamente ad Atm per testare le scosse e soprattutto per accertare i reali motivi che provocano fastidi in continuazione.
A tutt’oggi, sembra che le noie verificatesi siano da attribuire ai treni che percorrono non soltanto alcune curve, ma anche tratti di rettilineo. Ma quali suggerimenti verranno quasi sicuramente formulati dal Politecnico ? Si ritiene che scatteranno proposte relative alla levigatura dei binari in determinati tratti, con la finalità di migliorare i contatti con le ruote delle carrozze. Di certo, le soluzioni globali che verranno adottate richiederanno settimane (si pensi che le rilevazioni potranno concludersi soltanto a fine giugno). In ogni caso, in questo arco di tempo, si continuerà ovviamente a raccogliere segnalazioni da parte dei cittadini.
Va detto che, tra le proposte prese in esame, i tecnici non escludono che si debba provvedere ad un elevamento della falda d’acqua nel sottosuolo. Inoltre, si dovrà probabilmente dare il via anche a opere infrastrutturali per poter inserire, tra le rotaie e la parte più vicina alle gallerie, appositi materiali fonoassorbenti che siano in grado di ridurre i rumori.
Ne parleremo più avanti, confidando che nel frattempo possano essere attuate prime concrete misure, a difesa soprattutto del riposo dei nostri concittadini.