Carlo Radollovich
Solo un breve excursus su questo caratteristico tempio, definito giustamente “doppio” perché alla chiesa medievale, eretta in sostituzione di una romanica, venne aggiunta una Cappella Ducale, (formando un tutt’uno) nel 1398 per volere di Gian Galeazzo Visconti. Egli desiderava che San Cristoforo proteggesse la città dall’incalzante epidemia di peste, ma la sua preghiera non fu esaudita, tanto che pure lui fu vittima del morbo.
E’ meraviglioso il portale con un rosone a dodici raggi, quest’ultimo impreziosito con gli stemmi dei Visconti e del cardinale Pietro Filargo da Candia. All’interno, sulla parete di sinistra, si ammirano i delicati affreschi eseguiti da pittori appartenenti alla scuola del Bergognone, mentre l’abside evidenzia alcuni affreschi della scuola di Bernardino Luini. Accanto alla parete di destra spicca una statua in legno del XIV secolo che rappresenta San Cristoforo con il Bambino. Nella Cappella Ducale sono conservati resti di affreschi del XV secolo, purtroppo difficilmente “leggibili”, che lasciano tuttavia intravedere eleganti decorazioni policrome.
Ma veniamo alla prima leggenda. La chiesa di San Cristoforo è stata testimone del corteo nuziale di Ludovico il Moro e di Beatrice d’Este. Si narra che, in occasione della cerimonia, il Naviglio crescesse quasi improvvisamente di livello e che la coppia venisse lambita ai piedi da una o due ondate d’acqua. L’avvenimento fu interpretato bene augurante, ma restò la constatazione che sia Ludovico sia Beatrice furono purtroppo scossi da una forte febbre. Altri, invece, trassero auspici infausti, tanto che Beatrice morì giovanissima sei anni dopo, a soli ventuno anni.
Una seconda leggenda narra che alcuni messaggeri, provenienti da Legnano (1176), annunciarono davanti alla chiesa la sconfitta di Federico Barbarossa per opera della Lega Lombarda. L’entusiasmo salì alle stelle e il quartiere venne subito illuminato con moltissime torce. Anche se storicamente non esiste traccia di prolungate esultanze, si dice che la festa si sarebbe protratta per ben tre giorni.
Secondo un’altra leggenda (è incredibile come la vox populi potesse ampiamente diffondersi), Matteo I Visconti, detto Matteo Magno (1250 – 1322), sarebbe stato sepolto in gran segreto presso la chiesa di San Cristoforo. Come mai ? Considerato che il personaggio morì scomunicato perché condannato con l’accusa di negromanzia, parenti e amici volevano evitare che il corpo venisse rintracciato e susseguentemente bruciato come eretico. Durante recenti restauri si tentò di recuperare i suoi resti, ma non ne risultò traccia…