di Carlo Radollovich
L’architetto Giulio Ulisse Arata (1881-1962), direttore tra l’altro del museo Ricci Oddi di Piacenza e docente presso l’accademia di Belle Arti di Parma, è soprattutto noto per aver progettato e dato vita all’imponente Palazzo Berri-Meregalli tra il 1911 e il 1914.
Situato in via Cappuccini, ad un primo colpo d’occhio ci si rende conto che l’autore è riuscito a fondere gli ornamenti Liberty con il modernismo catalano, tanto da dipingere sul volto edile di Milano un estroso angolo della città di Barcellona.
Arata si mostrava assai ricco di incomparabile ecletticita’ nel creare l’edificio e mescolava tratti dello stile romanico con il gotico e in parte con il tardo stile Liberty, quest’ultimo riscontrabile nei vari putti in cemento, negli inserti a mosaico e persino in certi ferri battuti che erano stati magistralmente forgiati dall’indimenticato Alessandro Mazzuccotelli (1865-1938).
L’androne del palazzo è veramente meraviglioso, creato con marmi di pregio, svettanti archi di cotto, soffitti a cassettoni e numerosi mosaici multicolori, da ammirare quasi con mozzafiato. Questi sono opera di Angiolo D’Andrea (1880-1942), quell’insuperabile decoratore che lavorò pure a vedute paesaggistiche e a soggetti religiosi.
Nota curiosa: sul fondo dell’ingresso è osservabile una scultura di Adolfo Wildt, il noto artista di grande levatura, sulla quale spiccano un velo e un paio d’ali stilizzate.