di Donatella Swift
Ormai gli esami di maturità incombono, infatti inizieranno mercoledì 20 con la prova di Italiano, eppure nel 21esimo secolo, in un’epoca in cui la tecnologia la sta facendo sempre più da padrona, a tenere banco sono i riti propiziatori in grado di favorire un buon andamento degli esami stessi. Ognuno ha il suo: c’è chi ascolta un brano musicale particolare, chi ancora veste quell’abito che ha portato così bene, chi porta al collo una catenina – qualcuno sfodera addirittura un rosario da sgranare, hai visto mai.. .
Ma la parte del leone la fa sicuramente il compagno di banco che ti è stato accanto per tutti questi anni, quello a cui ti sei rivolto per gioire per un buon voto o per piangere sulla sua spalla in un momento di sconforto. Secondo una recente indagine condotta da un noto portale che si occupa del mondo dei giovani, un candidato su cinque sceglierà di sedersi accanto al “suo” compagno fortunato, il fatto che coincida spesso con il più bravo della classe è un dettaglio. Amuleti come collanine, bracciali, orologi vanno comunque bene, l’importante è che tutto funzioni alla perfezione in nome di un bacio da parte della dea bendata. E ancora ci sarà chi porterà addirittura un santino, da infrattare magari tra un vocabolario ed una calcolatrice. Un rito fa particolarmente pensare: quello della benedizione delle penne, un’usanza ormai diventata quasi un must, che consiste nel fatto che migliaia di studenti si rechino ogni anno, in occasione dei 100 giorni alla maturità, presso il Santuario di San Gabriele a Termoli, nel Molise. Qualcuno ha anche confessato, è proprio il caso di dire, che andrà ad accendere un cero in chiesa. Anche il banco scelto per svolgere le prove avrà il suo perché: quello che ha portato maggiormente fortuna, oppure quello che ha più scritte, magari provenienti da appunti estemporanei.
Per i più profani basterà semplicemente seguire un rituale che come sempre abbia portato bene: la sveglia ad un’ora precisa, o ancora fare un fioretto o dormire con quel particolare pigiama o indumento, fare gli stessi gesti propiziatori di una verifica o di un’interrogazione positiva. In buona sostanza tutto fa brodo. L’importante è crederci…se poi si studia a dovere l’esame andrà ancora meglio.