di Carlo Radollovich
Entrando direttamente da piazza Luigi di Savoia, Milano, si resta incantati nell’osservare un ambiente davvero sontuoso, perfettamente conservato, relativo al periodo storico in cui, nel nostro Paese, regnavano i Savoia. Si tratta del Padiglione Reale, non molto conosciuto dai milanesi perché spesso chiuso e solo occasionalmente aperto per servizi fotografici. Il pubblico viene ammesso qui di rado, in particolari circostanze, che la stampa o altri mezzi d’informazione rendono note.
Il Padiglione venne costruito dall’architetto Ulisse Stacchini (1871 – 1947) e inaugurato nel 1931 unitamente alla Stazione Centrale. Stacchini era ben conosciuto dai nostri concittadini avendo tra l’altro progettato la sede del Credito Varesino nella centralissima via Porrone nonché il ben noto Ristorante Savini.
La struttura era stata edificata con uno scopo ben preciso: accogliere la famiglia reale in visita o solo di passaggio a Milano. Tale Padiglione è composto da due piani: il primo comprende la Sala delle Armi e il secondo, veramente ampio, a cui si accede tramite un elegante scalone in marmo, era stato denominato Sala Reale. I lavori di restauro si sono conclusi da poco e mettono in mostra magnifici pavimenti intarsiati, bassorilievi e stupendi lampadari di cristallo.
Va detto che, contrariamente alla tipica pomposità di costruzione avviata durante il Ventennio, il Padiglione Reale, nel suo complesso, risulta meno imponente se raffrontato allo stile della Stazione Centrale. Tutti i simboli del regime sono stati cancellati, come ad esempio i fasci che erano stati raffigurati su un soffitto o il busto di Mussolini che è stato coperto da un blocco di marmo. Comunque, alcuni simboli di quel periodo sopravvivono, come la lupa capitolina, lo stemma di Casa Savoia oppure, circostanza abbastanza inquietante, piccole svastiche intarsiate, visibili sul pavimento della Sala Reale.
Marginale curiosità: dietro una specchiera a muro, in un bagno, è ancora oggi presente una scala che immette in un passaggio segreto. In caso di eventuale emergenza, la famiglia reale avrebbe potuto usufruire di tale uscita di soccorso.