di Carlo Radollovich
Questo grande e prestigioso hotel ha contribuito, senza dubbio, a tracciare uno dei volti più validi e moderni della nostra città.
Inaugurato nella primavera del 1927, ha compiuto novant’anni e ci ricorda Cesare Tenca, l’allora giovane e promettente architetto che seppe farsi valere anche in altri generi di costruzioni.
A quei tempi, malgrado la vicinanza alla stazione, non era considerato un albergo ubicato in zona centrale. Da subito, comunque, intendeva offrire maggiore ospitalità agli uomini d’affari piuttosto che a persone aristocratiche in vista, tanto che il quotidiano “Il sole”, nell’edizione apparsa il 6 aprile, lasciava intendere che la “vocazione” dell’hotel sarebbe stata quella destinata a ospiti dediti ad operazioni di natura commerciale e industriale.
Ma, verso la fine degli anni Trenta, questo lussuoso palazzo, arredato con sfarzo in tutto il suo accogliente charme, divenne meta preferita anche di sovrani e personaggi che si occupavano di arte nonché di cultura in generale.
Dopo il 1950 venne completamente ristrutturato e pure ampliato con l’aggiunta di due “ali”. Tuttavia, occorrerà attendere sino al 1992 per osservarlo ben rinnovato e riadattato.
I suoi dieci piani appaiono anche oggi nello stile originale della bella époque, mentre l’elegante facciata, con il suo ingresso in vetro e ferro battuto, sembra rammentarci, sotto un certo aspetto, l’artistica sagoma della Galleria Vittorio Emanuele.
Le oltre 400 camere disponibili (di cui 115 sono da considerarsi suite) hanno, tra gli altri, ospitato personaggi illustri come Evita Peron, Elisabeth Taylor, Charlie Chaplin.
Insomma un hotel che rende piacevole, ovviamente per chi se lo può permettere, un soggiorno molto più che confortevole. Si tratta di uno di quei punti d’approdo altolocati che rende la nostra città non soltanto gradevole, ma anche ospitale sotto il profilo del business e non solo.