di Carlo Radollovich
Solo un giorno di pioggia intensa, nella domenica di ieri, è riuscito a mandare in tilt diverse strade della nostra città.
A seguito della insufficiente pulizia di centinaia di chiusini e forse anche per colpa di certi intasamenti verificatisi ai margini di alcune vie (oggetti in plastica di varia natura? brandelli di tessuti scartati?), resta l’amara constatazione che numerosi automobilisti, i più educati, hanno dovuto procedere a passo d’uomo per non bagnare abbondantemente o addirittura infangare i malcapitati passanti.
Ieri sera alle 21, in Via Mac Mahon, nel tratto che intercorre fra l’incrocio con Via Monte Ceneri sino a Piazza Pompeo Castelli, si poteva notare lo scorrere di un “fiume” dell’altezza superiore ai venti centimetri.
Ci si chiedeva se il Lambro o il Seveso avessero esondato nelle vicinanze. Ovviamente no, ma il disagio provocato a tutti i veicoli è stato senz’altro notevole.
A proposito dei due fiumi lombardi, sempre sotto osservazione…a partire dal terzo scroscio temporalesco, la situazione si è fortunatamente tranquillizzata nel corso della notte, dopo che in serata i frequenti segnali d’allarme avevano fatto temere il peggio.
Ciò non ha impedito, in zona Niguarda, la chiusura di alcune vie e relativi sottopassaggi impedendo qualsiasi circolazione ai veicoli.
Le autorità comunali informavano tuttavia ufficialmente che l’esondazione di Lambro e Seveso era stata evitata, dopo aver opportunamente predisposto opere di inserimento di uomini e di mezzi.
Ci si domanda in ogni caso come mai le previste paratie, da impiegarsi per arginare i due fiumi suddetti, non siano ancora disponibili per far fronte a casi idrici d’emergenza.
E ci si augura sopratutto, per i prossimi due giorni, che le cateratte del cielo, in barba a certe previsioni meteorologiche non proprio di tutto riposo, possano essere clementi verso tutti i nostri concittadini…