di Antonio Barbalinardo
Nei giorni scorsi è stata distrutta da ignoti la targa commemorativa dei Caduti della Resistenza dell’ex poligono di tiro di piazzale Accursio, targa che riportava il profilo biografico dei martiri per la libertà quali furono: Gaetano Andreoli, Arturo Capettini, Cesare Poli e Angelo Scotti. I martiri Partigiani Andreoli, Capettini, Poli e Scotti, erano comuni cittadini che presero coscienza del sopruso fascista e nazista e lo combatterono, scoperti purtroppo furono arrestati e dopo condannati alla morte.
Ho scoperto casualmente l’oltraggio della targa passando nei pressi del monumento posto nel giardino antistante al Centro Civico comunale Accursio. Non si sa chi e perché ha deturpato la targa, provo solo a formulare delle ipotesi.Tale area è in genere occupata da personaggi ambigui, nulla facenti che bivaccano indisturbati tutto il giorno e anche la notte lì nei giardini adiacenti al Centro Civico dove c’è il Comando della Polizia Locale; escludere sia stato un gesto politico perché senz’altro l’autore o gli autori avrebbero lasciato qualche segno di protesta verso i Partigiani o verso i valori della Resistenza stessa; pertanto penso sia stato un gesto solo di qualche vagabondo ubriaco o drogato poiché lì spesso s’incontrano alcuni utenti del vicino presidio SERT della palazzina dell’ex ASL oggi ATS.
Chi ha fatto questo gesto nell’aver distrutto quanto riportato sulla targa non conosce la storia dei martiri eroi della Resistenza che con il loro sacrificio della vita hanno consentito a tutti noi e anche all’inqualificabile o inqualificabili oltraggiatori della targa, la libertà di cui anche lui o loro oggi godono e possono vivere in un paese libero e democratico.
Mi dispiace anche pensarlo, purtroppo forse oggi c’è troppa libertà che è diventata libertinaggio, ognuno fa quello che vuole tanto nessuno dice niente. In Italia abbiamo forse le leggi più belle e articolate del mondo, ma purtroppo vengono molto spesse disattese e non applicate. Le Forze dell’Ordine nonostante tutte le difficoltà fermano e arrestano chi ha commesso qualche reato, ma subito dopo c’è qualche Giudice generoso o magnanimo che dopo poco tempo fa rilasciare anche persone che sono state prese in flagranza di reato. Chi compie atti vandalici verso il patrimonio e il bene comune o verso i monumenti non sono mai puniti. A tale riguardo è rilevante, quanto abbiamo sentito nei diversi telegiornali e riportato dai media nei giorni scorsi che un giovane pur, se accusatosi dell’uccisione della sua ragazza dopo poco più di un mese di detenzione il Giudice ha ordinato la sua detenzione domiciliare, questo episodio è diventato così lo scandalo del Paese e dei familiari della ragazza ammazzata che non trovano la spiegazione a tale risoluzione del Giudice.
Per quanto riguarda invece l’oltraggio alla targa, spero che la sezione ANPI locale denunci alle autorità competenti l’oltraggio e che possa riportare ancora a margine del monumento la targa con la sintetica biografia dei martiri Partigiani quali Andreoli, Capettini e Poli dell’ex poligono di tiro di piazzale Accursio che arrestati furono portati al carcere di San Vittore e dopo furono portati all’interno del Poligono di piazzale Accursio, dove lì li attendeva il plotone d’esecuzione e dopo averli torturati alle ore 12,30 del 31 dicembre 1943 fu eseguita la loro fucilazione.
L’avvocato Angelo Scotti scampò alla fucilazione, fu riportato al carcere di San Vittore ma dopo poco tempo fu deportato in Germania in un campo di sterminio, dove morì in una camera a gas nel luglio successivo 1944.