di Carlo Radollovich
La “maturità ” ha già preso l’avvio stamattina per 500mila studenti, tra ansietà, emozioni di vario genere e preoccupazioni che hanno in parte turbato il loro sonno.
Ma il ministro dell’Istruzione, con qualche ora di anticipo, aveva già raccomandato ai ragazzi di affrontare le prove con la massima calma, tranquillità e serenità.
Ma come si svolgeva negli anni passati questo tribolato esame? La “maturità ” era stata introdotta nel 1923 dal ministro Giovanni Gentile, prevedendo quattro prove scritte e gli orali che abbracciavano tutte le materie dell’intero corso liceale (classico e scientifico). Le prove sembravano addolcirsi nel 1969 quando il ministro Sullo fissò due prove scritte e due materie per gli orali, di cui una poteva essere scelta dal candidato. La riforma Berlinguer faceva la sua comparsa nel 2007, ove le prove scritte diventavano tre e i colloqui erano impostati su tutte le materie dell’ultimo anno. Più avanti, nel 2010, il ministro Gelmini stabiliva che gli studenti, per essere ammessi agli esami, dovevano raggiungere il sei in tutte le discipline. Si stabiliva altresì che tutti i privatisti dovessero affrontare un esame di ammissione alla “maturità “.
Ma ecco i titoli dei temi di italiano di cui i candidati hanno preso nota stamattina.
1) Giorgio Caproni: la natura, i robot e la ricostruzione
2) Disastri e ricostruzione (per il saggio storico-politico)
3) La robotica e le nuove tecnologie (saggio socio-economico)
4) La natura tra minaccia e idillio nell’arte e nella letteratura (saggio artistico-letterario)
E i lettori più anziani de “ilMirino” come si sono tuffati, con tutti i loro ricordi, nel tormentato mondo degli esami, evocando i tempi in cui si giungeva al termine di un pesante ciclo di studi superiori? Forse, lasciando trasparire un pizzico di malinconia ritornando per un attimo a quei travagliati momenti, ma anche rivelando una certa dose di rimpianto per quei verdissimi anni non più recuperabili e che restano….archiviati per sempre.