La Galleria Vittorio Emanuele II, così ricca di prestigiosi negozi che espongono prodotti dalle griffe più rinomate, così ben frequentata grazie a Caffè famosi, ristoranti d’élite e hotel lussuosi, da qualche tempo sembra deludere i turisti per un aspetto esteriore quasi dimesso: senz’altro colpa dello smog che ha smorzato la vivacità di diversi colori espressi da lunette, lesene e cariatidi. Ma il “grido di dolore” emesso dalla nostra Galleria è stato ascoltato dal Comune di Milano e dalla Soprintendenza. Infatti, nell’arco di circa un anno, con un investimento di oltre tre milioni di euro (a carico degli sponsor Versace, Prada, Feltrinelli, hotel Seven Stars) e con l’impiego di maestranze che lavoreranno giorno e notte, il monumento tanto caro ai milanesi, realizzato a partire dal 1865, tornerà a rifiorire. Festeggerà con abiti completamente nuovi il suo 150° anno di vita, desiderosa anche di farsi notare da milioni di turisti e operatori economici che visiteranno l’Expo. Da notare che saranno in funzione tre tipi di ponteggi veramente all’avanguardia, che non ostacoleranno assolutamente l’irrinunciabile, tradizionale shopping: il primo, inamovibile per tutto il tempo necessario per i lavori, è già operativo all’Ottagono (il salotto della città, al cui centro spicca lo stemma di Casa Savoia), il secondo, assolutamente mobile su appositi binari, sarà attivo dal prossimo aprile sul braccio che sbocca in piazza della Scala, il terzo, altrettanto mobile, che poggerà su pilastri alti più di cinque metri. Si tratta di impianti veramente avveniristici, che aiuteranno a risistemare 14mila metri quadrati di superficie, più di 300 cornici e un centinaio di vetrine. Insomma, l’effetto scenografico sarà decisamente vistoso e i restauri produrranno una sinfonia di colori risplendenti e freschi, proprio quelli che i nostri avi ammiravano passeggiando qui, alla fine dell’Ottocento.
Carlo Radollovich