Nel mondo dello sport, nel rapporto tra discipline maschili e femminili, sussiste da sempre una grande differenza. Tralasciando il divario di prestazioni, che è una cosa naturale e alla quale difficilmente si potrà porre rimedio, il discorso, verte, invece, su altri ambiti. Se torniamo a 20 anni fa, o anche solamente a 10, all’epoca era difficile pensare che uno sport femminile fosse trasmesso in televisione, come non ci si sognava neanche di poter pareggiare gli stipendi o i montepremi di uomini e donne. Adesso la situazione si è completamente modificata. Un esempio è il tennis.
I canali sportivi, infatti, trasmetto lo stesso numero di partite di femminile e maschile e in tutti i tornei del circuito da qualche anno, nonostante alcune polemiche, sono stati pareggiati i montepremi. Oltre al tennis, che è l’esempio più eclatante, tanti altri sport, soprattutto individuali, consentono sia agli uomini che alle donne di avere la stessa visibilità; stentano, d’altra parte, gli sport di squadra femminili, a eccezione della pallavolo. Infatti, mentre il calcio e il basket maschili hanno un seguito mondiale di grandissimo livello, non si può dire lo stesso per quanto concerne le donne. In merito a questo, però, torniamo al discorso iniziale sulle differenze naturali, che non permettono lo stesso livello di prestazioni tra i due sessi. È infatti, ovvio che, la minore visibilità di degli sport di squadra femminili, sia dovuta alla diversa fisicità femminile, che non permette la stessa intensità né velocità di gioco.
Menzione particolare spetta in Italia allo sport “rosa”. Infatti, negli ultimi anni, i nostri più grandi successi sono in gran parte dovuti a vittorie delle “nostre” ragazze. Dal talento di Pellegrini e Cagnotto nel nuoto e nei tuffi, alla costanza di risultati di Errani e Vinci nel tennis, dalle intramontabili Idem e Vezzali rispettivamente nella canoa e nella scherma, alle campionesse della pallavolo. Movimento femminile sul quale si basa, in gran parte, lo sport italiano e dal quale deve ripartire per migliorarsi continuamente e aspirare a risultati sempre migliori.
Resta chiaro, che nei prossimi anni, la differenza tra le discipline maschili e femminili, sembra destinata a ridursi ancora di più. Lo sport, inoltre, non può che facilitare la situazione; infatti, da sempre, è un canale attraverso la quale viene trasmesso un messaggio di uguaglianza e rispetto, quindi non si possono che sperare ulteriori passi in avanti, anche se già adesso lo scarto tra i due sessi è minimo.
Luca Cordini