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31 ottobre 2023: forte allarme acque a Milano

Un violento nubifragio ha colpito la nostra città nelle prime ore del mattino. Sembrava all’inizio un temporale come tanti: lampi, tuoni e una pioggia non esagerata. Ma, improvvisamente, l’acqua scendeva dal cielo a ritmi impressionanti, tanto che, nel giro di poche ore, Niguarda e il quartiere dell’Isola risultavano allagate.

Colpa delle bombe d’acqua riversate (60 metri cubi al secondo) e soprattutto del fiume Seveso che, messo sotto pressione da precipitazioni eccezionali (raggiungevano i quarantuno millimetri), esondava minaccioso mettendo a soqquadro i quartieri di cui si è detto.

Insomma, una mattinata da vero incubo, con disagi enormi soprattutto per coloro che dovevano recarsi al lavoro. Diversi automobilisti sono rimasti in panne perché le onde d’acqua bloccavano i motori, oppure intrappolati in qualche sottopasso con molta ansia.

E quando la Protezione civile si faceva viva, gli allagamenti erano ormai un dato di fatto. Le pattuglie della Polizia locale messe in azione sono state assai utili nel gestire le strade invase dall’acqua, tuttavia insufficienti malgrado l’apporto dei carabinieri.

Ci chiediamo: a che punto è la realizzazione delle vasche di contenimento per poter far fronte alle piene ? Lo scolmatore posto a Paderno Dugnano si rivela utile, ma solo in parte, poiché le acque del Seveso che non riescono ad essere deviate si presentano impetuose al raggiungimento delle prime case di Niguarda, quando il Seveso viene qui interrato e la pressione esercitata dal fiume fa saltare i tombini con conseguenti allagamenti.

Purtroppo, si pagano ora cari i ritardi relativi alla costruzione delle vasche di laminazione in progetto, contestate da diversi comitati di cittadini e da qualche sindaco. Per non parlare di quelle da realizzare a Limbiate e a Varedo, essendo stati previsti notevoli surplus nei costi.

La situazione, è evidente, si presenta ancora lontana dall’auspicata soluzione. In caso di ulteriori e pesanti bombe d’acqua, ci ritroveremo, ancora una volta, ad affrontare malaugurate invasioni d’acqua e di fango.

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