di Carlo Radollovich
A molti di noi sarà capitato, anche recentemente, di effettuare specifici “slalom” sui marciapiedi per evitare l’impatto con certe maleodoranti “torte” e preservare in tale modo le nostre scarpe da sgradevoli e spiacevoli insudiciamenti.
Per la verità, diversi milanesi proprietari di cani si sono accorti, in questi ultimi anni, del disagio arrecato ai cittadini e si sono premurati di rifornirsi degli indispensabili sacchetti e palette, ma anche la popolazione canina è nel frattempo cresciuta e pertanto le nostre suole continuano ad essere lordate dagli escrementi.
Le multe comminate dai vigili erano cresciute di numero durante l’Expo, ma sono poi gradualmente diminuite sino a scendere, dal mese di gennaio sino al mese di giugno 2017, al miserrimo numero di dieci.
Ci rendiamo conto che non è semplice, per i nostri ghisa, cogliere sul fatto le persone inadempienti. Si è comunque pensato non solo di raccomandare alle guardie una speciale sorveglianza, ma anche di informare i cittadini in modo maggiormente ampio, sulle più vicine presenze di colonnine distributrici di palette e sacchetti. E attraverso Internet si potrebbe addirittura rendere nota la serie completa delle mappe relative. Insomma, si tratterebbe di un coinvolgimento globale dei proprietari di cani con opportune e necessarie segnalazioni.
Ma il problema è di natura essenzialmente culturale che abbraccia certe regole del vivere civile che non possono essere dimenticate.
Come risolvere l’annosa questione anche se non radicalmente? Forse inserendo vigili in borghese? Oppure far pagare ammende salatissime? È in ogni caso essenziale che le competenti autorità impediscano con polso fermo il nascere o la continuazione di certe inaccettabili superficialità di comportamento.