Mirabeau, che bella parola, specificatamente “parigina”, sospesa sopra la Senna…
…Costituisce un ricordo, si unisce a un’altra sponda, e ritorna seguendo la sua scia di legno di sandalo, alloro rosa e cedro. Nel cuore della Città della Luce, verso il crepuscolo della giornata, c’è un ponte, una poesia è un profumo. Un ponte discreto e simbolico, dello spirito del mastro costruttore che trascende i confini, che diventa migliore stando insieme. Queste solide fondamenta di cedro, legno di sandalo e orcanox abbracciano l’amore e il muschio.
Una poesia tanto lenta quanto violenta, che esprime la brutale e desiderabile speranza di colui che vorrebbe credere, di colui che vorrebbe amare. Vaniglia, scrivo il tuo nome sull’acqua, con soffocate tracce di incenso e verde di violetta. Un profumo per salvarci, pescarci silenziosamente fuori dall’acqua, portandoci aldi sopra della Senna, i nostri spiriti sull’acqua delle nostre essenze, bergamotto e bacca rosa che si confondono con il fico in una bottiglia di vetro, riunendo con fierezza i corpi in unisono con le anime, ritornando a lei seguendo il suo risveglio
L’acqua oscilla delicatamente nella bottiglia, sulla Confezione, con un movimento poetico. Nel cuore dell’etichetta è presente il ponte, le decorazioni del parapetto, un intreccio che movimento, quello dell’acqua, amplificato da un grigio-verde che ci ricorda l’architettura del ponte. La firma del nome della fragranza è solare e morbida, come a ricordarci il riflesso della luce sull’acqua. Infine, l’iconica firma del marchio, con il suo cartiglio bronzo, ma con una leggera differenza :il colore delle lettere è lo stesso del nome della fragranza, solare e tenue…